Rosmarino

Il rosmarino (Salvia rosmarinus Schleid.) è una pianta perenne aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario dell’Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell’area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari. Pianta arbustiva sempreverde che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare. Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, sessili, opposte, lineari-lanceolate addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca; hanno i margini leggermente revoluti; ricche di ghiandole.

Coltivazione

Richiede posizione soleggiata al riparo dai venti gelidi; terreno leggero sabbioso-torboso ben drenato; poco resistente ai climi rigidi e prolungati. Si può coltivare in vaso sui terrazzi, avendo cura di porre dei cocci sul fondo per un drenaggio ottimale, rinvasando ogni 2-3 anni, usando terriccio universale miscelato a sabbia, concimazioni mensili con fertilizzante liquido miscelato all’acqua delle annaffiature, che saranno controllate e diradate d’inverno. In primavera si rinnova l’impianto cimando i getti principali, per ottenere un aspetto cespuglioso, senza dover ricorrere ad interventi dipotatura. Si moltiplica facilmente per talea apicale dei nuovi getti in primavera prelevate dai germogli basali e dalle piante più vigorose piantate per almeno 2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia; oppure si semina in aprile-maggio, si trapianta in settembre o nella primavera successiva; oppure si moltiplica per divisione della pianta in primavera. Per effetto dei meccanismi di difesa dal caldo e dall’arido (tipici della macchia mediterranea), la pianta presenta, se il clima è sufficientemente caldo ed arido in estate e tiepido in inverno, il fenomeno dellaestivazione cioè la pianta arresta quasi completamente la vegetazione in estate, mentre ha il rigoglio di vegetazione e le fasi vitali (fioritura e fruttificazione) rispettivamente in tardo autunno o in inverno, ed in primavera. In climi più freschi ed umidi le fasi di vegetazione possono essere spostate verso l’estate. Comunque in estate, specie se calda, la pianta tende sempre ad essere in una fase di riposo.

Usi

Oltre agli usi medicinali illustrati più sotto il rosmarino viene utilizzato: Come pianta ornamentale nei giardini, per bordure, aiuole e macchie arbustive, o per la coltivazione in vaso su terrazzi; nell’industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli o come astringente nelle lozioni; nelle pomate e linimenti per le proprietà toniche. In profumeria, l’olio essenziale ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di colonie, come l’Acqua d’Ungheria; come insettifugo o deodorante nelle abitazioni (se ne bruciano i rametti secchi); per la produzione di un miele monoflorale in quanto i fiori sono particolarmente bottinati dalle api, perché piante mellifere.


Basilico

Il basilico (Ocimum basilicum, L, 1753) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata comepianta aromatica. Originario dell’India, il basilico è utilizzato tipicamente nella cucina italiana e nelle cucine asiatiche in Taiwan, Thailandia, Vietnam, Cambogia e Laos, per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.

Descrizione

Il basilico è una pianta erbacea alta fino a 60 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi. I piccoli fiori bilabiati, bianchi o rosei, hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all’ascella delle foglie. I semi sono fini, oblunghi e neri.

Distribuzione

Il basilico è nativo e cresce selvatico nell’Asia tropicale e in India. Si diffuse dal Medio Oriente in Antica Grecia e in Italia dai tempi di Alessandro Magno, intorno al 350 a.C.. Solo dal XVI secolo iniziò a essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe.

Usi

La pianta, fortemente aromatica, è utilizzata nelle cucine italiana e asiatiche. Viene inoltre impiegata tradizionalmente in alcune medicine popolari.

Coltivazione

Il basilico cresce bene quando il sole è abbondante e la temperatura tra i 20 °C e 25 °C, come nelclima mediterraneo. A più alte temperature necessita di una più alta umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Gradisce annaffiature frequenti, ma con un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d’acqua sono dannosi per le radici. Si coltiva negli orti o in vaso. Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che termina con la produzione dei semi. Sui fusti lasciati a fiorire, la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, e cala la produzione dell’olio essenziale che produce il profumo. I semi possono tuttavia essere seminati l’anno successivo. La propagazione per semina si effettua in primavera, verso marzo-aprile. In unclima temperato, la semina può essere fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura esterna minima supera i 10 °C e non c’è pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale. Luglio e agosto sono i periodi migliori per la raccolta delle foglie. Il basilico si può concimare con letame (circa 2–3 kg/m²). Se la coltivazione avviene in vaso, conviene mettere la piantina in un terreno ricco di materia organica, o mescolare al terreno qualche manciata di stallatico sfarinato o di compost. La pianta è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti Fusarium oxysporum o Botrytis cinerea, che produce un marciume grigio sulle foglie.


Peperoncino

Coltivazione

I peperoncini preferiscono luoghi luminosi e soleggiati e prediligono terreni umidi, sciolti e ben drenati. Necessitano di regolari e abbondanti annaffiature soprattutto nei periodi di prolungata siccità. Le concimazioni periodiche utilizzando concimi granulari a lento rilascio. La riproduzione dei peperoncini piccanti avviene per seme. Per moltiplicarli si usano i semi contenuti dentro ai frutti. La semina in pieno orto o in vaso va effettuata nel mese di marzo. Quando le piantine avranno emesso 4 – 5 foglioline, andranno diradate ad una distanza di circa 30 cm. Le nuove piantine vanno impiantate in vaso o in terreno ben lavorato ad una distanza di 30 cm sulla fila e 60 cm tra le file. I peperoncini per raggiungere la completa maturazione richiedono 50- 60 giorni. La raccolta si effettua quando i peperoncini hanno raggiunto un bel colore rosso brillante.

Utilizzo in cucina

Il peperoncino è utilizzato solitamente come condimento: può essere mangiato fresco o secco, ed è usato ad esempio per realizzare la polveri di chili e per insaporire grigliate, curry, o salse piccanti. Il peperoncino è il nome comune dato alla bacca ottenuta da alcune varietà piccanti del genere di piante Capsicum e utilizzata come condimento. Pur provenendo dal medesimo genere del peperone, il peperoncino se ne differenzia poiché contiene la capsaicina, un composto chimico presente in diverse concentrazioni a seconda delle varietà, responsabile della piccantezza della bacca. La piccantezza di un peperoncino si indica utilizzando la scala di Scoville, che misura la quantità di capsaicina contenuta (16 unità di Scoville sono equivalenti a una parte di capsaicina per milione).


Origano

Descrizione

Origanum, L, 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni della famiglia delle Lamiaceae. Queste piante arrivano ad una altezza massima di 70–80 cm. Tutta la pianta è aromatica. Le radici sono secondarie generate da un fittone. I fittoni possono essere obliqui e più o meno legnosi. La parte aerea del fusto è ascendente (talvolta prostrata alla base) ed eventualmente ramosa (ma i rami inferiori sono sterili). Il fusto è pubescente, talvolta legnoso, ed ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2). Sono picciolate con una lamina a forma lanceolata oppure ovata, spesso asimmetrica alla base; i bordi sono dentellati. Le foglie sono colorate di verde. Le stipole sono assenti.

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere (circa 40 – 50) sono originarie soprattutto del bacino del Mediterraneo (ma alcune specie sono presenti anche in Asia) e prediligono habitat temperato-caldi. Circa il 60% dei taxa crescono in Anatolia, questo potrebbe indicare tale area geografica come il centro di origine delle specie di Origanum. In questa regione è inoltre alto il tasso di endemismo.